Se potessimo individuare e generalizzare tutti gli eventi che fanno perdere tempo all’umanità, probabilmente lo spam avrebbe un posto d’onore!
A mandare messaggi di spam sono per lo più sistemi automatizzati creati per scopi di, praticamente, nulla utilità. Interpellando chatgpt con la domanda “a cose serve lo spam”, otteniamo:
Le principali finalità dello spam includono:
- Pubblicità: Lo spam viene utilizzato da aziende (spesso poco affidabili) per promuovere prodotti o servizi. Si tratta di un modo economico e veloce per raggiungere un gran numero di persone.
- Frodi o truffe: Molti messaggi spam contengono tentativi di truffa, come il phishing, in cui i truffatori cercano di rubare informazioni personali o finanziarie (ad esempio, dati bancari o password).
- Diffusione di malware: Alcuni messaggi di spam includono allegati o link che, se aperti, possono installare software dannoso (virus, trojan, ransomware) sul dispositivo del destinatario.
- Guadagno: Esistono schemi di spam che promettono guadagni facili o partecipazione a concorsi falsi per attirare persone e convincerle a pagare o fornire informazioni sensibili.
- Spam di affiliazione: Alcuni spammer promuovono prodotti o servizi per guadagnare commissioni tramite programmi di affiliazione, inviando link che portano a siti web specifici.
Una cosa è sicura: non ci piace e non ne vogliamo ricevere!
Per capire come evitare di ricevere spam sulla propria casella di posta, la prima cosa da fare è chiedersi: da dove arriva? Per semplificare andremo ad analizzare 3 punti di accesso.
1. I messaggi diretti spediti alla vostra casella di posta
Tutti i vostri account di posta con Easy Green Hosting sono protetti da sistemi antispam che limitano l’invio diretto di messaggi. Questo è possibile grazie a complessi sistemi che valutano diversi fattori tra cui
- la legittimità del mittente, ossia se la casella di posta è legittimata dal dominio a mandare email o meno, cosa che avviene tramite il controllo incrociato con i record DNS;
- la presenza della casella di posta o dell’ip del mittente in una o più blacklist;
- la qualità del testo, tra cui la presenza di link non sicuri (senza prefisso https ma solo http), piuttosto che link presenti in blacklist oppure testi ripetuti in altre email segnalate come spam o testi con una frequenza alta di parole contenuti in email di spam.
(a proposito, se volessi sapere se la tua email ha buone chance di finire correttamente nella inbox della persona a cui scrivi, puoi utilizzare questo tool gratuito: https://www.mail-tester.com).
Quindi buona parte dei messaggi mandati alla tua casella email con Easy Green Hosting vengono filtrati e e spostati nella cartella “spam” .
Ovviamente meno il tuo indirizzo email viene pubblicato in rete e meno gli spammer lo inseriranno nei propri programmi di invio di spam, quindi ⇨ la pratica che consigliamo è, se non troppo limitante per la tua attività, di non pubblicare l’email in chiaro ma di fare passare i messaggi tramite un form di contatto.
2. I messaggi diretti spediti alla vostra casella di posta
Visto che i messaggi spediti direttamente verso la casella di posta vengono filtrati, rimane un vero grande varco aperto alla ricezione di messaggi di tutti i tipi: il form di contatto del nostro sito web.
Il form di contatto, se privo di filtri anti spam, non farà altro che raccogliere tutti i messaggi che gli vengono inviati e mandarli a, a nome dell’email settata su WordPress, alla nostra casella di posta che non rigetterà alcun messaggio, essendo mandato in un certo senso da se stesso.
Per esempio se il mio dominio è sitobello.com e la mia casella di posta è info@sitobello.com, nel momento in cui il form presente su www.sitobello.com manda come info@sitobello.com un messaggio a info@sitobello.com, quell’email verrà sempre ricevuta come genuina.
Quindi la “barriera” allo spam dovrà essere installata sul form stesso.
Come al solito esistono diversi modi per ottenere il risultato, ma qui ne consiglieremo uno che è risultato essere, finora, sempre ottimale: l’utilizzo del reCAPTCHA di google.
Il reCAPTCHA è un sistema automatizzato che rileva l’affidabilità dell’utente incrociando, anche in questo caso, diversi dati. Esistono al momento due versioni del reCAPTCHA: V2 e V3. La differenza principale sta nel fatto che la versione V2 fa fare un test di verifica all’utente, mentre la versione V3 è totalmente automatizzata.
Come installare il reCAPTCHA di google sul nostro form di contatto?
Per installare il reCAPTCHA dovremo fare 2 :
- creare 2 chiavi sul nostro account google chiamate “site key” e “secret key”
- inserire negli appositi campi delle impostazioni del nostro form su WordPress
Nell’esempio di seguito creeremo delle chiave per la versione V3 di reCAPTCHA. L’esempio vale grosso modo anche per la versione V2.
a. apri la console andando direttamente alla pagina per creare un nuovo recaptcha (bisogna avere una account google) https://www.google.com/u/1/recaptcha/admin/create
b. digita il nome del dominio senza www o altro, come nella figura qui sotto e clicca “submit”:
Il gioco è fatto e avrai ottenuto le 2 chiavi che ti servono
A questo punto dovremo attivare la funzione di reCAPTCHA sul nostro form, inserendo le chiavi nel posto giusto.
Questo procedura è diversa a seconda del programma che viene utilizzato, quindi per questa seconda fase rimandiamo alla relative pagine di istruzioni dei alcuni dei principali sistemi:
- CONTACT FORM 7: https://contactform7.com/recaptcha/
- ELEMENTOR: https://elementor.com/help/recaptcha-elementor-integration/
- DIVI: https://www.elegantthemes.com/blog/divi-resources/how-to-use-recaptcha-for-your-divi-contact-form-module
Per altri tipi di moduli di contatto ti basterà cercare la relativa documentazione, ma in generale l’integrazione è intuitiva.
3. I comenti ai nostri post
Come ultimo varco vogliamo includere anche i commenti ai nostri post, che sono purtroppo quasi sempre infestati di spam. Per fortuna al massimo sulla nostra posta ne riceveremo le notifiche, però anche in questo caso il tempo perso per “ripulire” i commenti ricevuti dalla dashboad di wordpress non ritorna!
Per limitare lo spam esistono alcuni plugin gratuiti di antispam, tra cui per esempio Antispam Bee ma è possibile anche in questo caso utilizzare le chiavi create precedentemente con reCAPTCHA di google.
Il reCAPTCHA viene attivato solo in quelle pagine in cui un utente deve interagire con il sito immettendo dati e non in tutto il sito, quindi è necessario installare un plugin che si prenda cura di attivare il recaptcha nei post in cui esiste un form per inserire commenti.
Per questo ti consigliamo Advanced Google Recaptcha, un plugin anche in questo caso gratuito per questo tipo tipo di finalità.
Anche per questa volta è tutto.
Ti auguro di passare il tuo tempo al meglio 🙂
Grazie per la lettura.